Cure correlate

Una visita dermatologica è pertanto una visita specialistica, con un medico specializzato nella diagnosi e nella cura di patologie della cute e degli annessi cutanei, ma con una conoscenza e un approccio spesso internistici.

L’obiettivo è diagnosticare o escludere patologie a carico della pelle e delle mucose, delle ghiandole sudoripare, dei peli, dei capelli e delle unghie. Al tempo stesso la corretta diagnosi di una manifestazione cutanea può essere determinante al fine di scoprire un disturbo sistemico (ovvero a carico di altri organi e tessuti del corpo) di cui la pelle (organo visibile) ne è lo “specchio”. Non ultime le possibilità attraverso i segnali cutanei di far luce su condizioni di disagio psicologico (stress, patologie psichiatriche, disturbi dell’emotività).

E’ una branca che si occupa di numerosissime patologie, dai più comuni eventi infiammatori/infettivi (eczemi, psoriasi, acne, rosacea, micosi, impetigine, herpes, verruche ecc..), a patologie ben più complesse, alcune delle quali classificate come rare, che prevedono una formazione ultraspecialistica. Molto sentito, specie negli utimi anni, è inoltre il tema della prevenzione in ambito oncologico: la oncodermatologia si esprime nel controllo nevi e diagnosi precoce di melanoma e tumori cutanei non melanoma (carcinomi, linfomi, etc.).

Fondamentale è sempre la collaborazione del Dermatologo con altri Specialisti in quanto spesso si rende necessario, ai fini dell’accuratezza diagnostica e terapeutica, seguire il paziente in modo multidisciplinare

Dopo aver identificato il quesito clinico con cui il Paziente giunge in visita e aver verificato l’appropriatezza della richiesta, la visita inizia ponendo domande per un’accurata valutazione della problematica lamentata: tempo e modalità di comparsa, sintomi associati, eventuali fattori di rischio (ambienti frequentati, attività lavorativa svolta), caratteristiche fisiologiche e non della Persona nel corso degli anni ed eventuali condizioni di Familiarità. Si procede prendendo visione di eventuale documentazione in possesso del Paziente (visite precedenti, storia clinica ed esami effettuati).

Successivamente si esegue l’esame obiettivo che in base alla problematica interesserà alcune parti del corpo fino alla necessità di richiedere al Paziente una visita completa che prevede l’osservazione di tutto il corpo, talora anche delle mucose (cavo orale e area ano-genitale). Nella maggior parte dei casi (molto utile nella malattia infiammatoria e infettiva, necessario nel controllo dei nevi) agli “occhi” viene aggiunto il dermatoscopio manuale: strumento non invasivo che consente di analizzare e valutare aspetti morfologici di lesioni e manifestazioni cutanee per una diagnosi precoce e talora più accurata evitando ulteriori indagini (asportazione, biopsia, esami ematochimici e strumentali che risultano meno immediati ai fini diagnostici).

In alcuni casi il Dermatologo richiede l’esecuzione di esami del sangue, indagini strumentali (radiografia, ecografia, ecocolordoppler, etc…) a completamento diagnostico o, a diagnosi fatta, per poter prescrivere la terapia o monitorarne gli effetti sull’organismo nel tempo.

La Oncodermatologia che si avvale della dermatoscopia manuale può in alcuni casi richiedere un monitoraggio più obiettivo che si giova della videodermatoscopia (mappatura dei nevi) o di un appproccio invasivo che consiste nella “biopsia escissionale” (asportazione ai fini di approfondimento diagnostico) della lesione cutanea identificata. Sarà lo Specialista di volta in volta a richiedere la procedura necessaria garantendo al Paziente l’approccio più adeguato alla sua condizione o problematica.

La Dermatologia Infiammatoria si avvale in alcuni casi dell’ausilio di un esame bioptico per un più preciso inquadramento diagnostico: lo Specialista richiederà una “biopsia incisionale” per esame istologico della pelle in modo da poter garantire una diagnosi certa qualora non fosse sufficiente l’esame clinico-dermoscopico (visita con dermatoscopio manuale).

In base a quanto emerso dunque durante la visita viene data una diagnosi con adeguata terapia oppure vengono formulate delle ipotesi diagnostiche con indicazione agli approfondimenti sopra elencati (esami ematochimici, indagini strumentali, biopsia per esame istologico, etc). In alcuni casi per poter iniziare una terapia vengono prescritti esami che permettano di utilizzare i farmaci in sicurezza escludendo controindicazioni assolute. Tali esami devono, in alcuni casi, essere ripetuti nel tempo per monitorarne gli effetti della terapia sull’organismo. Per ogni Paziente infine viene programmato un follow-up (controllo periodico) per il monitoraggio clinico e terapeutico in base alle problematiche emerse e alla terapia impostata.

I disturbi che riguardano questi organi spesso, ma non sempre, hanno ripercussioni significative sul sangue e generalmente sono individuati sottoponendosi agli esami di laboratorio.

Il sangue è un organo liquido che scorre attraverso l’intero organismo. E’ composto da due parti:

• Una parte liquida, definita Plasma, dove scorrono sostanze fondamentali come proteine, sali minerali e sostanze nutritive;
• E una parte “solida“, definita corpuscolata, composta da globuli rossi, bianchi e da piastrine che proteggono da eventuali emorragie.

Ma l’Ematologia, non si occupa esclusivamente del trattamento e della cura delle patologie del sangue, infatti essa si divide in due grandi sottogruppi:

• Ematologia non Oncologica che si occupa dei disturbi dei globuli rossi, come le anemie o i deficit di funzionalità; delle emoglobinopatie come ad esempio la talassemia ed, infine, dei disturbi riguardanti le componenti del sangue che ci proteggono dalle emorragie, cioè i disturbi relativi alle piastrine ed ai fattori della coagulazione che si trovano nel plasma.
• Ematologia Oncologica, nella quale possiamo trovare diverse malattie come le leucemie, i linfomi, i mielomi, le neoplasie mieloproliferative croniche.

La visita ematologica è una visita specialistica, con un medico specializzato nella diagnosi e nella cura del disturbo.

L’obiettivo è diagnosticare o escludere la patologia, provvedere alla sua cura, al trattamento, alla prognosi e alla prevenzione delle malattie del sangue.

Il diabete mellito è caratterizzato dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. In Italia ci sono oggi più di 3,5 milioni di persone con diabete diagnosticato. Importante specificare che il diabete non impedisce di condurre una vita del tutto normale, ma non può essere considerato un semplice fastidio o una malattia banale. E’ una condizione potenzialmente grave che richiede grande consapevolezza e massima applicazione da parte della persona che ne è affetta.

Una visita diabetologica è una visita specialistica, con un medico specializzato nella diagnosi e nella cura di tale condizione. E’ importante che la persona con diabete si sottoponga a periodiche visite di controllo, esami di laboratorio e strumentali. E’ un programma di monitoraggio che non deve essere trascurato. Altrimenti possono insorgere problemi, anche gravi.

Per una buona gestione della malattia e delle sue eventuali complicanze sono necessarie diverse competenze mediche. Per questa ragione, è fondamentale la collaborazione fra il diabetologo e altri specialisti come l’Oculista, il Cardiologo, il Neurologo, il Medico Dietologo.

Oltre alla terapia farmacologica, è importante seguire un adeguato stile di vita che comprende una corretta alimentazione, il controllo del peso corporeo, e una costante attività fisica, che può essere anche a bassa intensità, tale da poter essere fatta da chiunque senza difficoltà particolari, come camminare quotidianamente per 20-30 minuti, andare in bicicletta o usare una cyclette a casa.

La scelta della mia figura professionale permette quindi la compilazione di consigli alimentari e/o schemi dietetici personalizzati per soggetti di qualunque età in condizioni fisiologiche (svezzamento, età evolutiva, gravidanza, allattamento, senescenza) o patologiche (sovrappeso, obesità, magrezza, diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemie, epatopatia, malattie infiammatorie intestinali, nefropatia, disfagia, disturbo del comportamento alimentare, patologie neoplastiche, nutrizione artificiale).

La visita medico-dietologica si caratterizza per la rilevazione dei parametri antropometrici (peso, statura, circonferenze e pliche cutanee) e per la possibilità di valutare la composizione corporea (massa grassa e massa magra). Questo è possibile grazie alla bioimpedenziometria, esame strumentale rapido, sicuro ed indolore basato sull’applicazione di una corrente elettrica a bassa frequenza attraverso elettrodi posizionati su mani e piedi. La bioimpedenziometria permette di approfondire lo stato di salute del proprio corpo, stimando i quantitativi di acqua, muscoli, ossa e tessuto adiposo, nonché di seguirne i valori nel tempo per valutare l’evoluzione del programma dietetico. Le uniche controindicazioni all’esame riguardano i portatori di pacemaker, di neurostimolatori, di dispositivi acustici o lo stato di gravidanza.

Fermo restando queste suddivisioni di base, il compito principale dello specialista allergologo è la valutazione globale del paziente, cioè una presa in carico a 360°, in quanto le forme allergiche sopraindicate sono spesso coesistenti nello stesso paziente e si intersecano strettamente tra di loro.

La diagnostica consiste in:

• esami di primo livello (skin prick test con allergeni inalanti o alimentari, patch test di primo livello per le dermatiti da contatto, spirometria semplice);
• esami di secondo livello ( prick by prick con alimenti freschi e spirometria globale, dosaggio IgE specifiche e studio allergeni molecolari ricombinanti).

La figura dell’allergologo deve necessariamente inerfacciarsi con altri specialisti (broncopneumologi, dermatologi, otorinolaringoiatri, gasatroenterologi, oculisti) al fine di inquadrare correttamente il paziente che spesso presenta un quadro multiforme di patologie.

Negli ultimi anni lo specialista allergologo si confronta sempre più spesso con la richiesta dei pazienti di indagare su eventuali intolleranze alimentari; in questi casi è compito dello specialista suggerire un percorso diagnostico e terapeutico corretto, affidabile e coerente con le linee guida scientifiche