Giornata mondiale per il cuore
La Giornata mondiale del cuore (World Heart Day), celebrata il 29 settembre di ogni anno, è una campagna mondiale di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebro vascolari, promossa in tutto il mondo dalla World Heart Federation – In Italia la ricorrenza viene coordinata dall’Associazione Fondazione Italiana per il Cuore.
Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prendersi cura del proprio cuore attraverso la prevenzione, adottando corretti stili di vita e attività fisica costante, smettere di fumare e con la limitazione delle bevande alcoliche. Importante sottolineare che questi sono fattori di rischio MODIFICABILI ma che sono principalmente responsabili delle morti premature causate dalle malattie cardio-cerebro vascolari, tra cui infarto, scompenso e ictus, che possono essere evitate.
La Giornata mondiale del cuore aderisce alla campagna “25by25” lanciata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2012 per sollecitare tutti i Paesi del mondo a mettere in atto alleanze e le migliori strategie per ridurre, entro il 2025, il 25% dei decessi prematuri causati dalle malattie croniche non trasmissibili come le malattie del cuore, dei vasi e il diabete.
Allergia all'acaro della polvere
L’acaro della polvere è l’allergene più diffuso in casa; è un aracnide (appartenente alla stessa famiglia dei ragni) invisibile all’occhio umano che si riproduc sulla polvere. Si annida nei luoghi dove generalmente si accumula più polvere, come nelle librerie, nei tessuti di tappezzeria di vario genere, nei materassi etc.
Gli effetti sulle persone con ipersensibilità all’acaro sono analoghi a quelli dell’allergia alle graminacee: spaziano dalla semplice, ma fastidiosa, lacrimazione degli occhi (oculorinite), al prurito, al raffreddore, agli starnuti frequenti con secrezioni nasali abbondanti, alle difficoltà respiratorie. Non hanno, però, cadenza stagionale ma sono strettamente dipendenti all’ambiente in cui ci si trova, più è chiuso e impolverato maggiore sarà il discomfort per la persona.
La diagnosi avviene anch’essa mediante Prich Test, test cutanei che prevedono l’iniezione nella pelle di minime quantità di specifici allergeni eseguiti dall’allergologo, il quale valuta l’utilizzo della diagnostica molecolare allergologica tramite prelievo del sangue, che permette di identificare la vera causa dell’allergia e scegliere così il trattamento mirato. La terapia può essere di diverso tipo: può prevedere l’utilizzo di farmaci antistaminici, di steroidi nella formulazione in spray, broncodilatatori, anticorpi monoclonali etc. Sarà poi il proprio specialista a prescrivere il trattamento vincente in base ai sintomi e alle caratteristiche della persona.
Alcuni consigli per vivere meglio:
- arieggiare spesso gli ambienti
- spolverare spesso con un panno cattura polvere o usare uno spray statico apposito
- evitare tappeti e moquette nella propria abitazione
- lavare frequentemente la propria tappezzeria ad almeno 60 gradi (ove possibile)
- utilizzare coprimaterassi e coprifedere anti-acaro disponibili in commercio e cambiare lenzuola settimanalmente.
La giornata mondiale della fisioterapia
A.I.FI – L’Associazione Italiana Fisioterapisti
L’8 settembre è la Giornata Mondiale della Fisioterapia, così come stabilito nel 1996 dalla WCPT, World Confederation for Physical Therapy. Questa ricorrenza è importante per evidenziare il lavoro svolto da questa figura e di quanto la riabilitazione fisioterapica incida sul benessere psicologico ed emozionale del paziente.
Tu lo sapevi il grande contributo che il fisioterapista può dare alla tua vita?
I Fisioterapisti sono i professionisti sanitari che svolgono in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, della respirazione e del recupero a seguito di eventi cardio-vascolari. Il fisioterapista è un professionista laureato e abilitato all’esercizio della professione e deve occuparsi della prevenzione, della diagnosi funzionale a seguito di una valutazione riabilitativa e della riabilitazione dei pazienti affetti da problemi e disfunzioni, congenite o sopravvenute a seguito di traumi o patologie. Il fisioterapista, dunque, assiste il paziente nel recupero funzionale di menomazioni e disabilità motorie, indipendentemente dalla causa.
La corretta alimentazione
Quante volte abbiamo sentito o letto che la dieta è fondamentale per mantenerci in salute, ma cosa significa seguire una dieta corretta? Per rispondere dobbiamo innanzi tutto ricordare che la parola dieta deriva dal greco δίαιτα che significa “modo di vivere”, poiché oltre ad una alimentazione bilanciata è necessario associare uno stile di vita salutare.
Il migliore regime alimentare possibile è rappresentato da quello di tipo mediterraneo. Già negli anni ‘50 il ricercatore americano Ancel Keys notò la bassa incidenza di malattie nel bacino del Mediterraneo; un’ipotesi confermata da numerosi studi successivi che provarono il legame tra abitudini alimentari e patologie cardiovascolari. e numerosi studi successivi confermarono l’ipotesi che ciò fosse legato alle abitudini alimentari.
Dal 2010 la Dieta Mediterranea riceve un ulteriore importante riconoscimento internazionale, venendo iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità in virtù della sua rilevanza scientifica, sociale e culturale. Ma quali sono le sue caratteristiche?
La dieta mediterranea prevede una abbondanza di alimenti di origine vegetale, prediligendo stagionalità e varietà, pochi zuccheri semplici derivati per lo più dalla frutta, modesta quantità giornaliera di latticini, basse quantità di carni settimanali e olio extravergine di oliva come fonte principale di grassi, il tutto associato ad attività fisica regolare. In questo modo è possibile soddisfare i fabbisogni di macronutrienti giornalieri che prevedono il 50-55% delle calorie derivate da carboidrati (soprattutto complessi), il 25-30% di calorie dai grassi e il 15% dalle proteine.
La giornata alimentare ideale prevede tre pasti principali e due spuntini: la colazione dovrebbe soddisfare il 20-25% del fabbisogno giornaliero, il pranzo il 35-40%, la cena il 30-35%, mentre i due spuntini (uno a metà mattina e l’altro a metà pomeriggio) dovrebbero garantire ciascuno il 5-10% delle calorie giornaliere.
La piramide alimentare italiana è un valido strumento per comprendere la corretta frequenza dei cibi che dobbiamo introdurre: più ci si allontana dalla base più il consumo deve essere limitato.
In tutte le fasi della vita occorre quindi alimentarsi in modo sano e corretto per mantenere uno stato di salute ottimale. Ognuno di noi, sia esso in condizioni fisiologiche e ancora di più in caso di patologie conclamate, ha un peculiare fabbisogno energetico e di macro- e micronutrienti: in caso di necessità è bene rivolgersi sempre a professionisti della salute specializzati nel campo alimentare.
L'allergia alle graminacee
L’allergia alle graminacee, chiamata “pollinosi”,scaturisce da un’anomala ed esagerata reazione da parte del sistema immunitario a seguito dell’inalazione attraverso bocca e narici di piccole particelle di polline disperse nell’ambiente che puo’ interessare fino al 20% della popolazione. I pollini sono scientificamente dei gamenofiti (ovvero delle cellule riproduttive maschili) prodotti dalle piante e dotati di una funzione riproduttiva, ovvero responsabili della fecondazione di altre piante appartenenti alla medesima specie. Normalmente non causano particolari problemi; accade però che in alcuni soggetti geneticamente predisposti all’ipersensibilità, una volta raggiunta la superficie umida delle vie respiratorie, l’allergene liberato scateni la risposta immunitaria con la produzione di anticorpi chiamati immunoglobuline (IgE) i quali non lo riconoscono come appartenente all’organismo, liberando istamina e altre sostanze pro-infiammatorie.
Normalmente si verifica con cadenza stagionale (nei mesi da marzo a ottobre, prevalentemente in aprile, in concomitanza con la fioritura delle piante e la dispersione del polline nell’aria). I sintomi sono variabili e possono essere più o meno marcati a seconda dell’allergia e della gravità; spaziano dalla semplice ma fastidiosa lacrimazione degli occhi (oculorinite), al prurito, al raffreddore, agli starnuti frequenti con secrezioni nasali abbondanti, alle difficoltà respiratorie.
Le graminacee più comuni a cui si fa riferimento sono: Mazzolina, erba canina, gramigna e Lolium perenne.
L’allergia alle graminacee puo’ essere diagnosticata tramite un particolare esame diagnostico chiamato Prick Test. Esso si esegue applicando una goccia di allergene sulla cute, pungendola leggermente con un’apposita lancetta. Se il test è positivo, nel giro di pochi minuti compare un piccolo rigonfiamento pruriginoso, simile ad una puntura di zanzara. È un test di facile e rapida esecuzione e dall’attendibilità elevata, eseguito solo dall’allergologo. Esistono in commercio strumenti di autodiagnosi ma la loro completa attendibilità non è confermata.
È importante ricordare che l’allergia alle graminacee può determinare sintomi a seguito dell’ingestione di alcuni alimenti vegetali (come frutta e verdura)- Reazione Crociata- legati da un rapporto di parentela allergenica con la pianta incriminata.
È bene consultare il proprio esperto per ricevere informazioni dettagliate a riguardo e impostare un piano individualizzato.
Alcuni consigli per gestire meglio l’allergia alle graminacee:
- terapia desensibilizzante specifica o ITS. Si basano sulla somministrazione di piccole quantità a dosi crescenti di allergeni che provocano la reazione allergica. L’OMS riconosce l’immunoterapia specifica come unico trattamento in grado di trattare l’allergia, migliorandone la sintomatologia e la qualità di vita;
- lavare frequentemente viso e capelli per evitare di inalare i pollini durante il sonno;
- se particolarmente soggetti, indossare spesso mascherine e occhiali da sole, in modo da ridurre sensibilmente l’esposizione agli agenti allergizzanti;
- pulire spesso il pelo dei propri animali domestici in quanto possono essere vettori di pollini;
- viaggiare in auto sempre con i finestrini chiusi, evitare di posteggiare l’auto in prossimità di parchi o grandi alberi;
- piantare nel proprio giardino solo alberi con impollinazione mediata da insetti (es: tiglio, robinia, ippocastano etc).
Acqua termale
La medicina termale, se affiancata alla terapia farmacologica tradizionale, se applicata nel modo appropriato e nei momenti adeguati (soprattutto in primavera e in autunno), fornisce buoni risultati sia nelle forme rino-sinusali croniche (che interessano prevalentemente i seni paranasali) sia nelle forme che colpiscono trachea e bronchi.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che acqua e fanghi termali intervengono nei processi infiammatori, nella funzionalità respiratoria, nell’iperattività cutanea, nelle vasculopatie, nelle patologie artroreumatiche, favorendone regressione e risoluzione.
Tra i numerosi benefici, essi migliorano l’eliminazione del catarro nelle persone che soffrono di bronchiti croniche grazie all’ambiente caldo umido che si crea, riducono l’infiammazione delle mucose delle alte vie aeree, migliorano la funzionalità dell’apparato muscolo-scheletrico e riducono il rischio di ricadute.
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