L’acaro della polvere è l’allergene più diffuso in casa; è un aracnide (appartenente alla stessa famiglia dei ragni) invisibile all’occhio umano che si riproduc sulla polvere. Si annida nei luoghi dove generalmente si accumula più polvere, come nelle librerie, nei tessuti di tappezzeria di vario genere, nei materassi etc.

Gli effetti sulle persone con ipersensibilità all’acaro sono analoghi a quelli dell’allergia alle graminacee: spaziano dalla semplice, ma fastidiosa, lacrimazione degli occhi (oculorinite), al prurito, al raffreddore, agli starnuti frequenti con secrezioni nasali abbondanti, alle difficoltà respiratorie. Non hanno, però, cadenza stagionale ma sono strettamente dipendenti all’ambiente in cui ci si trova, più è chiuso e impolverato maggiore sarà il discomfort per la persona.

La diagnosi avviene anch’essa mediante Prich Test, test cutanei che prevedono l’iniezione nella pelle di minime quantità di specifici allergeni eseguiti dall’allergologo, il quale valuta l’utilizzo della diagnostica molecolare allergologica tramite prelievo del sangue, che permette di identificare la vera causa dell’allergia e scegliere così il trattamento mirato. La terapia può essere di diverso tipo: può prevedere l’utilizzo di farmaci antistaminici, di steroidi nella formulazione in spray, broncodilatatori, anticorpi monoclonali etc. Sarà poi il proprio specialista a prescrivere il trattamento vincente in base ai sintomi e alle caratteristiche della persona.

Alcuni consigli per vivere meglio:

  • arieggiare spesso gli ambienti
  • spolverare spesso con un panno cattura polvere o usare uno spray statico apposito
  • evitare tappeti e moquette nella propria abitazione
  • lavare frequentemente la propria tappezzeria ad almeno 60 gradi (ove possibile)
  • utilizzare coprimaterassi e coprifedere anti-acaro disponibili in commercio e cambiare lenzuola settimanalmente.